Palazzo Aldrovandi Montanari (BO)

VIA GALLIERA, BOLOGNA

Il palazzo, nell’articolata composizione planimetrica e nella qualità delle linee architettoniche attuali rappresenta un elemento saliente nel quadro del tessuto urbano bolognese ubicato all’interno della cerchia muraria medioevale.
Il primo impianto del palazzo fu costruito all’inizio del secolo XVI° dalla nobile famiglia Aldrovandi, nel 1723 avuta l’autorizzazione ad inglobare nella proprietà l’attiguo vicolo pubblico, detto “del Corigo”, iniziarono i lavori di un nuovo ed imponente palazzo, iniziato nel 1725 e completato nel 1752 secondo le linee architettoniche che attualmente lo configurano.
L’unità oggetto d’intervento, destinata a civile abitazione, è situata al piano primo e si sviluppa nell’ala a sud della corte, contemplando tutto il primo ordine di finestre che prospettano sulla medesima, le quali sottendono le sale di rilevanza monumentale. Tali spazi presentano volte a padiglione con cornici recanti sculture negli angoli, quella di maggiore rappresentanza, infine, ad ampliamento dello spazio voltato esibisce uno spazio minore con disimpegni laterali, una sorta di “serliana” arricchita da statue in gesso.
Come spesso accade in contesti storicizzati l’unità immobiliare presenta due ingressi, il principale a ridosso dello sbarco dell’ascensore ed uno secondario direttamente collegato agli spazi di servizio dell’appartamento.
Attraverso l’entrata principale si accede direttamente nella prima delle quattro sale allineate lungo il prospetto ciascuna caratterizzata da un unico affaccio tramite due ampie finestre e da un allineamento di porte, poste centralmente.
Il progetto, approfittando del cono ottico rappresentato dall’allineamento baricentrico delle porte storiche trasforma questo primo spazio in ingresso-studio, dove sostare se ricevuti o dove passare per accedere agli spazi della residenza. Pertanto si è pensato di chiudere il secondo ingresso, con una parete in cartongesso, rinforzato per la sicurezza, mantenendo le ante esistenti verso il corridoio condominiale.
A seguito del recente accorpamento tra le due unità immobiliari l’appartamento ha ripreso i connotati originari, con la naturale regimentazione degli accessi che ha permesso al progetto di ripristinare lo spazio adibito a cucina chiedendo l’abbattimento della parete che consentiva di disimpegnare il soggiorno direttamente dall’ingresso. Pertanto è stato ripristinato il pavimento alla veneziana in luogo dell’attuale pavimento in parquet e allineato il varco d’accesso con quello esistente simmetricamente opposto.
Proseguendo lungo il corridoio sul lato destro si apre un piccolo studiolo, successivamente al quale troviamo un piccolo disimpegno che porta ad uno spazio voltato e decorato; in tale ambito il progetto ha previsto una “salle de bains”, cioè uno spazio dotato di sola vasca e lavandino. Siccome tutti i bagni risultano privi di finestra tranne quello esclusivo della camera in posizione residuale, i nuovi proprietari ritengono necessario averne uno con luce naturale, affiancandolo a quello adiacente sia per l’utilizzo dei sanitari che per le derivazioni degli impianti, sicuramente poco impattante sulle strutture in essere.
Il progetto ha previsto il frazionamento dell’importante superficie di uno spazio posto a destra del corridoio, in modo tale da installare un mini lift, che collega il piano con le due stanze del livello sovrastante, ed un luogo adattabile a stireria e guardaroba, tramite l’erezione di pareti in cartongesso, nonché una camera per la domestica.

TIPOLOGIA DI INTERVENTO

  • Attività svolte
    Progettazione architettonica, strutturale ed esecutiva oltre la direzione lavori.

 

  • Committente
    Privato

 

  • Dimensione/Programma
    appartamento di circa mc 3400

 

  • Cronologia
    2017-2018

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